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Controlli e tutela sulla qualità dell'acqua

Controlli e tutela sulla qualità dell'acqua

Che l’acqua sia un bene inestimabile è assodato. La qualità della stessa, invece, è un aspetto a cui non sempre si attribuisce una sufficiente rilevanza, pur essendo fondamentale per il nostro benessere e salute del nostro corpo.

Controlli e tutela sulla qualità dell'acqua: la legge

Le acque destinate al consumo umano sono quelle tutelate dalla direttiva 98/83/CE, recepita in Italia dal D.Lgs. 2 febbraio 2001, n. 31 che fissa i parametri necessari a valutarne la qualità.

Con il termine acque destinate al consumo umano si intendono le acque che possono essere bevute, utilizzate per la preparazione di alimenti e bevande o per altri usi domestici, a prescindere dalla loro origine, siano esse fornite tramite una rete di distribuzione, mediante cisterne, in bottiglie o in contenitori.

Devono essere acque salubri, pulite, non devono contenere microrganismi e parassiti, né altre sostanze in quantità o concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana.

Per quelle utilizzate dalle imprese alimentari tali requisiti devono sussistere al momento in cui sono impiegate per la preparazioni di prodotti o bevande. Il titolare dell'impresa è responsabile della qualità dell'acqua impiegata nelle diverse fasi del ciclo produttivo.

Acque destinate al consumo umano sono anche quelle utilizzate da un'impresa alimentare per la fabbricazione, il trattamento, la conservazione o l'immissione sul mercato di cibi o prodotti destinati al consumo della popolazione.

Anche le acque utilizzate nelle operazioni di pulizia e sanificazione nelle industrie alimentari di ambienti e attrezzature devono essere potabili.

Un'acqua che venga usata come ingrediente intenzionalmente incorporato negli alimenti per la loro produzione, preparazione o trattamento e come usi assimilabili sotto il profilo della qualità (ad esempio, produzione di bibite, liquidi di governo, liquidi di cottura ecc) è opportuno che sia conforme a tutte le parti dell'allegato I del D.Lgs. 2 febbraio 2001, n. 31. Questo significa parametri microbiologici, chimici e parametri indicatori.

Un'acqua utilizzata invece per il semplice lavaggio di impianti, attrezzature ed utensili destinati a venire a contatto con le sostanze alimentari (ovviamente dove non emergano situazioni di rischio particolare e specifico) potrebbe essere valutata conforme ai parametri microbiologici e chimici soltanto (parte A e B dell'allegato I).

Gli operatori del settore alimentare titolari della responsabilità dovranno redigere il documento di valutazione ed il relativo piano di autocontrollo.

Saturno Laboratorio fornisce consulenza professionale e analisi potabilità delle acque rivolto a privati e industrie alimentari.

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