
Rifiuti inerti: cosa sono e come smaltirli?
I rifiuti inerti sono gli scarti di lavorazione che si ottengono da attività di costruzione, di demolizione oppure derivanti da attività di scavo, caratterizzati dal fatto che non subiscono nel corso del tempo alcuna trasformazione, sia questa fisica, chimica o biologica: non si dissolvono, non bruciano, non sono soggetti a reazioni fisiche o chimiche, non sono biodegradabili e, se a contatto con altre materie, non comportano effetti nocivi in grado di determinare inquinamento ambientale o danni alla salute umana.
Ai fini di un’economia circolare questi rifiuti non sono del tutto inutili, ma anzi possono essere nuovamente impiegati nel settore delle costruzioni, in particolar modo venendo riciclati e riutilizzati per svariati scopi, come ad esempio la produzione dei fondi stradali.
Pertanto è necessario gestirli, raccoglierli ed eventualmente smaltirli secondo modalità alternative a quelle previste per i rifiuti urbani.
Rientrano in quest’ampia categoria: sabbia, ghiaia, argilla espansa, conglomerati cementizi, calcinacci, macerie, conglomerati bituminosi, cemento, mattoni, mattonelle, ceramiche, intonaci e tutti i residui di lavorazione non pericolosi che provengono da azioni di demolizione o da cantieri edili.
Nonostante siano innocui per l’uomo e per l’ambiente, la normativa vigente li classifica all’interno della famiglia dei rifiuti speciali, il che comporta che la loro raccolta, smaltimento e riutilizzo debba avvenire nel rispetto di precise norme.
Infatti lo smaltimento dei rifiuti inerti può avvenire solamente assegnandoli ad apposite discariche atte alla loro ricezione oppure a siti specializzati nel loro recupero al fine di riemetterli come nuove materie prime.
La responsabilità di smaltire i rifiuti edili spetta al produttore delle macerie ottenute in seguito alle operazioni di demolizione e, se effettuato in modo scorretto, risulta perseguibile penalmente.
Esistono aziende specializzate in raccolta, trasporto, smaltimento e trattamento dei rifiuti inerti alle quali è possibile affidare il lavoro.
Ma anche il privato ha le sue responsabilità: nel caso dello smaltimento di un sanitario in modo autonomo, è importante rivolgersi alle isole ecologiche del proprio Comune rispettando le modalità di conferimento del rifiuto inerte in vigore.
Rifiuti inerti: nuovo decreto per la reintroduzione sul mercato
Il viceministro all’Ambiente e Sicurezza Energetica Vannia Gava annuncia che è pronto il nuovo decreto che riforma la disciplina sul riutilizzo degli inerti derivanti da costruzione e demolizione, semplificandone e migliorandone le regole per la loro reintroduzione sul mercato.
Viene infatti ampliata la cerchia di possibili applicazioni a cui possono essere destinati tali materiali, differenziandone i requisiti più o meno stringenti che devono possedere a seconda della finalità a cui sono destinati.
Inoltre diminuiscono gli obblighi degli operatori del settore facendo ben sperare che aumenti il volume di ciò che può essere recuperato, diminuisca il sovraccarico delle discariche, portando benefici a molteplici settori, migliorando la circolarità e tutelando il nostro pianeta.
Rifiuti inerti vuoi saperne di più?
Quando un rifiuto inerte cessa definitivamente di essere considerato un rifiuto? Consulta La Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana
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