
Acrilammide: pronte le nuove sanzioni per le aziende
Sono passati vent’anni dai primi studi che hanno dimostrato la pericolosità per la salute umana di questa sostanza, minando, di fatto, la salute dei consumatori.
L’acrilammide si forma in molti cibi cotti, quando la temperatura supera i 120 gradi per la reazione tra zuccheri e aminoacidi in condizioni di scarsa umidità.
L’acrilammide è stata definita dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) dell’Oms come probabile cancerogeno già nel 1994 (classe 2A) e, secondo studi più recenti, se assunta cronicamente, potrebbe anche danneggiare le fibre nervose e aumentare quindi il rischio di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer.
Acrilammide: nuova stretta per le aziende
Il cambiamento è molto significativo: fino ad ora infatti, se le aziende sforavano i limiti imposti dalla normativa, non accadeva nulla quindi sul mercato venivano immessi prodotti di ogni genere.
Secondo i test effettuati in questi anni, le concentrazioni di acrilammide variavano da 50 a 7mila ppb, a seconda delle ricette, delle condizioni di cottura e, soprattutto, del tipo di farina utilizzata.
Le nuove regole prevedono sanzioni anche molto severe oltre che un ampliamento delle categorie di alimenti toccati dalla normativa: dal cacao in polvere ai piatti a base di patate (oltre alle patatine fritte) dai rösti alle crocchette fino alle chips di verdura e altro ancora.
Fonte: https://ilfattoalimentare.it/acrilammide-europa-limiti-sanzioni.html